Via dei Tribunali e Spaccanapoli non vi dicono nulla? Quando si parla del centro storico di Napoli ci si riferisce alle sue più antiche vie, conosciute anche come decumani, dove si possono vedere alcune delle cose più belle della città partenopea.
Il centro storico si trova nella parte est di Napoli e ricomprende i soli quartieri di San Giuseppe, Porto, Pendino, San Lorenzo e Mercato. Questa zona, inoltre, è la parte più antica della città. Infatti, le sue strade e alcuni degli edifici risalgono all’epoca greco-romana. Insomma, il centro storico di Napoli vi permette di vedere tante bellezze della città, ma anche scoprire la sua storia.
In questo articolo voglio portarvi a scoprire cosa assolutamente vedere nel centro storico di Napoli, tra antiche chiese, chiostri scenografici, luoghi sotterranei e le sue strette vie, famose per le tipiche case napoletane, i panni stesi, il traffico e il gran vociare e casino che le caratterizza. Infatti, oltre che essere il luogo più frequentato dai turisti, è anche il fulcro di Napoli e dove si svolge la quotidianità.
Se volete poi scoprire il resto da vedere a Napoli al di fuori del centro storico, date un occhio a questo articolo:
Ultimo aggiornamento: febbraio 2021 |
Tempo di lettura: 14 minuti |
I decumani, le antiche vie del centro storico di Napoli
Napoli ha una storia lunga millenni, risalente addirittura all’epoca greco-romana e la cosa più bella è che ancora oggi le tracce di queste civiltà sono visibili per le sue strade e i suoi edifici. Difatti, una delle cose più belle da fare a Napoli è passeggiare per i 3 antichi decumani, considerate le 3 strade più antiche di Napoli, risalenti al VII a.C. La moderna città si è infatti sviluppata nei secoli mantenendo inalterata la struttura data dai greci 25 secoli fa.
Come vi dicevo, i decumani di Napoli, considerate al tempo le strade principali, sono 3: il maggiore, il superiore e l’inferiore. Questi poi erano collegati tra loro da un insieme di stradine il cui incrocio principale era il forum, che oggi corrisponde a Piazza San Gaetano.
Oggi queste strade sono un tripudio di colori e di suoni. Il vociare dei napoletani in dialetto, i motorini che sfrecciano ovunque, le code di turisti che farebbero di tutto per accaparrarsi un posto nelle più famose pizzerie di Napoli sono gli elementi che le caratterizzano. E poi ancora street art, tra cui spicca il famoso murales di Bansky, panni stesi, festoni e cartelli fanno da cornice unica.
Infatti, consiglio numero uno: godersi l’atmosfera di questo luogo 😉





Decumano maggiore: Via dei Tribunali
Il Decumano maggiore corrisponde a Via dei Tribunali. Sempre affollata e piena di gente è molto bello passeggiare qui e vivere la vera aria di Napoli.
In questa via si può anche accedere alla Napoli sotterranea, vedere la Basilica di San Lorenzo e il famoso murales di Bansky e raggiungere via San Gregorio Armeno. Alla fine del Decumano maggiore sbucherete in Via Duomo, dove appunto potrete vedere la Cattedrale di Napoli.
Troverete poi due delle più famose pizzeria di Napoli, Sorbillo e di Matteo, dove degustare la vera pizza Napoletana.
Decumano Superiore ed Inferiore: le vie minori e Spaccanapoli
Esiste poi il Decumano Superiore ed Inferiore. Il primo corrisponde a vie della Sapienza, via dell’Anticaglia e via Santi Apostoli. La sua stella non brilla, offuscata dall’importanza degli altri due. Difatti, il decumano inferiore non è altro che Spaccanapoli, a cui sono associate differenti vie.
Spaccanapoli divide in due Napoli (o meglio, una parte della città), impressione accentuata se la si vede dall’alto (vi consiglio di godervi la vista dal Vomero). Sulle varie vie che formano Spaccanapoli affacciano numerosi punti d’interesse, come La Chiesa del Gesù Nuovo, Santa Chiara e molto altro ancora, giù fino ai quartieri spagnoli da una parte e Forcella dall’altra.
Inoltre, sappiate che la famosa via dei Presepi, San Gregorio Armeno, collega il Decumano inferiore a quello maggiore.
L’atipica Chiesa del Gesù Nuovo e la sua Piazza



Piazza del Gesù Nuovo, una delle più importanti della città, si trova a pochi passi da Via Toledo e da molti altri punti importanti della città, come i suoi antichi decumani. Anzi, proprio questo è uno dei punti di partenza di Spaccanapoli.
Qui, noterete da subito due cose: la prima è l’Obelisco o Guglia dell’Immacolata posto al suo centro, alla cui sommità è posta una madonnina; l’altro invece è l’insolita Chiesa del Gesù Nuovo e la sua pazzesca facciata.
Chiamata anche Chiesa della Trinità, rimarrete esterrefatti dalla sua facciata, che sembra composta da tante piccole piramidi, tecnica tipica del rinascimento Veneto. Niente a decoro, se non il grande portale centrale in marmo e i due portali minori, che permettono l’accesso alla chiesa.
Dietro questa facciata sorgeva il Palazzo Sanseverino: un edificio molto antico, risalente alla seconda metà del ‘400 e solamente in un secondo momento è diventato una chiesa, dopo essere stato donato ai Gesuiti.
Una volta all’interno la musica cambia e ci si trova di fronte un ambiente elegante e riccamente decorato, oserei dire molto barocco visto lo sfarzo, i marmi e gli altari. Non nascondo che subito si viene catturati dal pazzesco soffitto affrescato dalle tonalità dell’oro e dalla grande cupola. Difatti, in questa chiesa lavorarono importantissimi artigiani di un tempo.
All’interno riposa Giuseppe Moscati, un amatissimo medico che tra la fine dell’800 e inizi ‘900 si è messo a disposizione del popolo e combatté per la Repubblica.
La Basilica e il Chiostro di Santa Chiara
Dirigendovi verso Via Benedetto Croce, vi troverete all’ingresso della Basilica di Santa Chiara, che insieme al Chiostro e al Museo formano il Complesso monumentale di Santa Chiara. Se nel Chiostro consiglio di dedicargli più tempo possibile, la Basilica sfuma un po’ a confronto e anche noi abbiamo solo dato un rapido sguardo senza soffermarci troppo.
La costruzione della Basilica di Santa Chiara risale al 1300 su richiesta del Re Roberto d’Angiò. L’edificio subì poi varie modifiche nel corso degli anni, ma mantenne sempre il suo aspetto gotico e un po’ austero. Impressionante il soffitto in legno. Nel complesso però, la chiesa sembra anche un pochino spoglia e a donarle una bella luce solo le ampie finestre collocate nella parte superiore.
Sappiate che questa chiesa venne quasi completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale a causa di un bombardamento aereo; ciò che vedere è la ricostruzione avvenuta nel XX secolo.
Le coloratissime maioliche del Chiostro di Santa Chiara


Avrete certamente capito che il punto forte di questo monastero è il suo coloratissimo chiostro e le sue vivaci maioliche, volute dalla badasse dell’epoca che ristrutturò a metà del ‘700 questo chiostro trecentesco.
Il chiostro è formato da un giardino centrale a cui accedere da due viali che lo dividono in quattro, dove due porzioni sono dedicate alla coltivazione, mentre le altre due sono esempi di giardini all’italiana, con fontane e siepi. Vedrete poi profumati alberi da frutto, come di limoni e arance.
Lungo il perimetro del chiostro invece c’è il porticato affrescato: una parte è stata distrutta durante un bombardamento, come gran parte dell’adiacente Basilica, poi ricostruita.
La vera bellezza sono ovviamente le maioliche dai colori del giallo, del blu e dell’azzurro che decorano le sedute e le colonne dei due viali centrali, creando un effetto davvero vivace. I soggetti poi variano. Infatti, se sulle 72 colonne ottagonali vedrete fiori, alberi e piante, sulle sedute sono rappresentate scene mitologiche, popolari o marinare.
Nonostante ci sia tanta gente a visitare questo complesso, nel chiostro regna la pace e si prova una sensazione di relax. Non posso nascondere che è una delle “cose da vedere” nel centro storico di Napoli che più mi è rimasta impressa.
Dal Chiostro si può accedere anche al Museo dell’Opera Francescana, dove sono contenuti vari reperti di Napoli e alcuni tesori del monastero.
La Via dei Presepi: San Gregorio Armeno


L’esposizione di Presepi più famosa al mondo la trovate qui, in via San Gregorio Armeno, più conosciuta come la Via dei Presepi.
Non aspettatevi un lungo viale, piuttosto una caratteristica viuzza di un centinaio di metri con un sacco di bellissime botteghe stracolme di statuine di ogni tipo: da quelle tipiche da mettere nel tradizionale presepio a quelle di personaggi famosi, come calciatori, cantanti e attori.
L’artigianalità si vede nella ricchezza di dettagli e anche nelle piccole imperfezioni delle creazioni, che le rendono ancora più di valore. Ovviamente i personaggi si riprendono un po’ in tutte le botteghe. Comunque fare un giro qui è un MUST, sappiate però che questa via dà il meglio di se sotto le feste natalizie.
Accanto troverete anche la Chiesa di San Gregorio Armeno: rimane un po’ nascosta dalla folla di gente e adombrata dai vicini palazzi. Il biglietto di ingresso è a pagamento. Noi per questioni di tempo non siamo riuscite a visitare questo complesso monastico.
L’arte del presepe
Napoli è famosa per l’arte presepiale e per le artigianali statuette. Anzi, è proprio la cura maniacale dei dettagli con le quali lavorano le bellissime statuette che le contraddistingue da tutte le altre (Attenzioni ai falsi: oggi sicuramente molti venditori si affidano a statuette industriali).
“Fare il Presepe” per rappresentare la natività di Gesù è una tradizione molto antica e diffusa in molte culture. A Napoli nasce a metà del 1500 quando il sacerdote Gaetano da Thiene veste le statuine con le vesti napoletane invece che con quelle bibliche. Successivamente venne reinterpretato nel ‘700.
Oltre alle tradizionali statue che rappresentano la natività, ci sono altri personaggi che non possono mancare nel presepe napoletano e riportano ad altri significati. Per esempio il pescatore che simboleggia la pesca delle anime o la meretrice, che si contrappone alla purezza della Vergine Maria.
Abbiamo visto vari presepi in giro per la città. Tra i più belli vi cito quello all’interno della Cappella Palatina nel Palazzo Reale. Questo presepe, composto da circa 400 pezzi realizzati tra il XVIII e XIX secolo, è molto antico e prezioso, di un valore inestimabile. Inoltre, ne abbiamo visto di molto interessanti alla fine del nostro tour della Napoli sotterranea. Insomma, ce ne sono di bellissimi sparsi un po’ ovunque per la città e le sue Chiese.
Napoli Sotterranea


Sicuramente non si può vedere il centro storico senza fare una visita a Napoli sotterranea, una delle cose più curiose e particolari della città.
Il tour si svolge a 40 metri di profondità, camminando tra gli stretti cunicoli dell’antico acquedotto greco-romano. Interessante anche scoprire le molte curiosità su come questo luogo venne utilizzato come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale. Molto originale anche l’antico Teatro di Nerone, che vi faranno vedere come parte finale della visita.
Vi racconto tutto su Napoli Sotterranea nell’articolo:
Oltre a cosa vedere, tante chicche sulla visita, costi e orari e la fatidica questione “claustrofobia”.
Basilica di San Lorenzo
Questa Basilica fa parte di un più ampio edificio definito il Complesso di San Lorenzo, dal quale si accede da Piazza San Gaetano a due passi da Via San Gregorio Armeno e da Napoli Sotterranea.
La Basilica che ora vedete ha delle radici molto più profonde, infatti sorge su una Neapolis greco-romana, sostituita poi dalla Basilica Paleocristina dedicata a San Lorenzo costruita nel VI secolo. Infine, l’attuale complesso venne edificato verso la fine del 1200. Nonostante le varie modifiche, nel sottosuolo è ancora possibile vederne i resti della Neapolis.
La Neapolis (che giustifica il costo del biglietto) è uno dei vari tour che porta a visitare la nascosta Napoli sotterranea. Sappiate che qui è possibile vedere i resti dell’antica cittadina fino a 10 metri nel sottosuolo attraverso un percorso che ci hanno indicato come non claustrofobico. Sul sito di questo complesso museale c’è spiegata la storia della Neapolis e come avviene la visita, con tanto di cartina: date un occhio qui per scoprire maggiori dettagli.
Noi non abbiamo avuto tempo per visitare tutto il complesso, ma ci siamo limitate ad osservare la Basilica dall’esterno e curiosare l’interno dalla soglia. Mentre l’esterno rimane un po’ oscurato dall’insieme di edifici tutti ammassati accanto, ad uno sguardo veloce l’interno ricorda molto la Basilica di Santa Chiara, con i suoi grandi spazi. Il suo stile è totalmente gotico francese e subito salta all’occhio la sua semplicità ed il soffitto in legno.
Dentro però c’è molto di più da visitare, compreso il Museo dell’Opera di San Lorenzo Maggiore. Oltre, consigliano una visita alla Sala Capitolare e la Sala Sisto V, spettacolarmente affrescate.
La statua più famosa di Napoli: il Cristo Velato
Tutti si recano all’interno della barocca Cappella di San Severo per vedere lo spettacolare Cristo Velato.
Questa inimitabile statua, scolpita da Giuseppe Sanmartino nel 1753, è diventata celebre per la sua pazzesca veridicità, sembra un corpo vero ricoperto da un leggero velo. Ogni dettaglio è stato minuziosamente calcolato e scolpito, ogni forma del corpo è terribilmente reale. Soprattutto la realizzazione del velo è un mistero, tanto che ha portato alla nascita di tante e tante leggende a riguardo. Dunque, ancora oggi rimane un mistero come Sanmartino sia riuscito a creare una scultura tanto vera, anche nelle dimensioni.
Per quanto riguarda la Cappella di San Severo, si tratta di un piccolo edificio, oggi sconsacrato, conosciuto anche come chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella. Voluta dai principi di Sansevero per ospitare le tombe della famiglia di Sangro, il suo attuale aspetto si deve all’intervento di Raimondo di Sangro, grande esponente dell’Illuminismo e alchimista, che la fece impreziosire.
Qui sono anche conservate altre opere. Le due più famose: Pudicizia di Corradini e Disinganno di Queirolo. La prima, opera del 1700, rappresenta Cecilia Gaetani dell’Aquila d’Aragona, madre di Raimondo di Sangro, morta prematuramente. Dando le spalle all’ingresso la riconoscerete perché velata anch’essa e collocata nella parte sinistra della cappella. L’altra, Disinganno, si trova nella parte destra del Museo. La riconoscere perché il personaggio rappresentato, il padre di Raimondo, è circondato da una rete da pesca, che rappresenta i lussuriosi peccati commessi nella sua vita da cui cerca di libersi.
Oltre le opere, fermatevi ad osservare i settecenteschi affreschi del soffitto (mai restaurati) e l’altare e tutto ciò che compone la sfarzosa Cappella.
La Cappella di San Severo: la visita oltre il Cristo Velato
Superata la prima sala, si scende per uno stretto corridoio dove si possono vedere le macchine anatomiche, risalenti al XVIII secolo. Si tratta di due corpi umani, uno di donna e uno di uomo, dove si può osservare il sistema circolatorio. Anche qui aleggia il mistero, non si sa se sia reale o ricostruito. Nel primo caso, ci si chiede come questo possa essere rimasto così intatto nei secoli e quale tecnica di conservazione sia stata adottata.
Insomma, non dimenticate una visita in questo luogo, pieno di misteri e bellezze da vedere, tra le cose più caratteristiche del centro storico di Napoli.
Il Duomo di Napoli


Abbiamo concluso il nostro giro per i Decumani di Napoli facendo una visita al Duomo. Questa imponente chiesa è anche chiamata Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta, che in un secondo momento venne associata a San Gennaro, il patrono più popolare della città.
Il Duomo di Napoli rimane all’ombra di palazzi e case nell’omonima via, con solo un piccolo spiazzo ad aprirsi davanti all’ingresso. Tuttavia, la sua mole è imponente e la sua facciata decorata e molto ricca rende l’idea di cosa si ha di fronte e dell’importanza di questo tempio religioso.
La cattedrale venne costruita nel XIII secolo, ma quello che oggi si vede deriva da numerosi restauri che subì a causa dei forti terremoti e altre catastrofi che si abbatterono diverse volte sulla città, provocandone la distruzione di alcune parti. Queste ristrutturazioni portarono ad arricchire il Duomo di differenti stili, prima il rinascimentale e poi il barocco.
Anche la meravigliosa facciata che si vede oggi non è quella originale, distrutta a metà del 1300 appunto da un sisma. Pochi gli elementi risalenti a questo periodo che ancora si possono vedere. La facciata è comunque composta da tre portali. In più ci sono poi varie decorazioni a renderlo elegante.
Una volta dentro, invece, si rimane colpiti dalla grandezza della chiesa e, personalmente, sono rimasta affascinata dai cassettoni seicenteschi affrescati ed intagliati che potete vedere sul soffitto. Molto particolare anche l’altare. Ricordate di dare uno sguardo anche alle pareti della natava dove si trovano importanti dipinti di Luca Giordano.
Da delle scale laterali all’altare si accede poi alla cripta o meglio la Cappella Carafa dove sono custodite alcune reliquie di San Gennaro. Altre, sono custodite dietro l’altare maggiore.
Accanto al Duomo potete visitare il Museo del Tesoro di San Gennaro, dove potete scoprire la sua storia.
Cosa vedere nel centro storico di Napoli: un itinerario per non perdersi nulla
Come vi dicevo, sono tante le cose da vedere nel centro storico di Napoli, talmente tante che quasi non basta un giorno.
Noi qui ci abbiamo passato una giornata e abbiamo fatto un tour intenso, ma molto bello.
Arrivate da Viale Toledo ci siamo subito recate in Piazza del Gesù Nuovo, dove è iniziata la nostra visita dei Decumani di Napoli.

Usciti dalla Chiesa del Gesù Nuovo, procedete verso Via Benedetto Croce e a pochi passi trovate il Complesso Monumentale di Santa Chiara, dove vedere Basilica e non dimenticate il Chiostro.
Da qui poi abbiamo proseguito verso la Cappella di San Severo tenendo come ultima meta Via dei Tribunali. Qui troverete il Complesso monumentale di San Lorenzo, La Via dei Presepi – San Gregorio Armeno, il murales di Bansky e arrivati in fondo potrete visitare il Duomo di Napoli. Potete raggiungere via Duomo anche passando dal Decumano Inferiore.
Su via dei Tribunali troverete anche due delle storiche Pizzerie di Napoli: Sorbillo e Di Matteo. Sappiate che per gustare qui la Pizza ci sono lunghe attese (fino a 2 ore) e non è possibile prenotare. Se trovare un tavolo da Di Matteo, assaggiate la Pizza Fritta.
Infine, su Via dei Tribunali parte il famoso percorso della Napoli Sotterranea.
Il consiglio è comunque di perdervi per il dedalo di viuzze ed incroci così da potervi gustare l’aria della Napoli antica e ogni singolo edificio o palazzo.
Un’ultima cosa: non l’ho segnato nella mappa, ma in basso a sinistra, vicino alla Chiesa del Gesù Nuovo, potete vedere il Mercato Pignasecca, uno dei principali mercati della città, davvero molto folcloristico.
Cosa aggiungere al vostro tour
In una giornata è praticamente impossibile vedere tutti i punti d’interesse racchiusi tra i Decumani di Napoli (solo il tour della Napoli sotterranea richiede 2 ore circa).
Se avete a disposizione più tempo, aggiungete come tappa lo Spedale degli Incurabili, complesso tra cui fa parte anche la Farmacia Storica (mi sarebbe piaciuto moltissimo vederla, ma era chiusa per restauri; dalle foto mi sembra meriti una visita).
Non dimenticata poi la Neapolis del Complesso monumentale di San Lorenzo e la Chiesa di San Gregorio Armeno. Infine, vi aggiungo altri due punti di interesse: il Complesso Museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco ed infine, se volete cambiare musica, consigliano un giro al MADRE, ossia il Museo di Arte Moderna e Contemporanea.
Alcune info utili
Visitare la Chiesa del Gesù Nuovo, il Duomo e la Basilica di Santa Chiara è totalmente gratuito. Invece, Il Chioso del Complesso monumentale di Santa Chiara, il Complesso monumentale di San Lorenzo e di San Gregorio Armeno richiedo un biglietto di ingresso (dai 6 ai 10 € circa). Infine, il costo del biglietto d’ingresso per il Museo del Tesoro di San Gennaro è di 5€.
Per quanto riguarda il Museo di San Severo, il costo del biglietto è di 9€ (compreso il diritto di prenotazione); dal 1° giugno il costo sarà di 10€. Acquistate il biglietto online così eviterete di rimanere in coda un’eternità.
Se non potete raggiungere a piedi questa zona, vi consiglio di sfruttare la fermata della metropolitana Dante (la vedete anche nella mappa) oppure, se volete approfittare di una passeggiata per Viale Toledo, scendete all’omonima fermata e godetevi il cielo stellato della fermata metropolitana che l’ha reso famosa.
Oltre viale Duomo c’è il quartiere Forcella, considerato un quartiere “pericoloso”, quindi meglio evitare addentrarsi qui.
Non l’ho segnato nella mappa, ma in basso a sinistra, vicino alla Chiesa del Gesù Nuovo, potete vedere il Mercato Pignasecca, uno dei principali mercati della città, davvero molto folcloristico.
Che dire…
Perdersi nel centro storico di Napoli per vedere le cose più belle della città è meraviglioso, ma non priva di difetti (come in tutte le città d’altronde). Portate pazienza per il baccano, per i motorini che continuano a sfrecciarvi accanto come se foste invisibili, per le auto che strombazzano, per le folle in coda ai punti di interesse e ai ristoranti e per la sporcizia che magari troverete vicino a cestini stracolmi di spazzatura. Questa è la vera Napoli e ogni cosa la rende affascinante, compresi i suoi difetti.
A proposito di cosa vedere a Napoli, oltre il suo centro storico ci sono molti altri luoghi da scoprire in città. Non perdetevi a tal proposito questo articolo:
Voi siete già stati nella bella città partenopea? Quali altre cose consigliate di vedere nel meraviglioso centro storico di Napoli?
Sono appassionato della storia di Napoli, la mia citta-mondo. Vi faccio I complimenti per come avete rappresentato il centro storico in pochi minuti. Conosco tante cose di Napoli (in particolarr mi riferisco proprio al centro storico che adoro) tuttavia mi rendo conto di non sapere niente perche’, come ho scritto sopra, Napoli e’ un mondo infinito. Giusta la frase pronunciata da Lucio Dalla ” … il mio rammarico e’ quello di non essere napolerano…!!! Saluti.
Ciao Giuseppe. Grazie del commento. Mi fa molto piacere che questo articolo su Napoli ti sia tanto piaciuto.
Abbiamo passato un solo weekend in questa bellissima città, ma ce ne siamo innamorate e una volta tornate è stato difficile riuscire a scrivere tutto su Napoli in un solo articolo. Per questo nasce “perdersi tra i decumani di Napoli”, dove raccontiamo di una delle zone più belle e storiche della città. Comunque, 3 giorni non bastano per vederla tutta, spero quindi di tornarci presto 🙂